venerdì 6 novembre 2020

TIPICITA’ CALABRESI: IL SALUMIFICIO SAN GIACOMO NELLA SILA PICCOLA

 

 



 

Milano, 5 Novembre 2020- L’Italia del Gusto, attiva come sempre, ha recentemente provato i panini gourmet d’alta qualità di Sbunda, piccola realtà calabrese in centro a Milano, dove ogni singolo prodotto è made in Calabria al 100%.

Tipicità davvero strepitose che sono un piacere per il palato e richiamano una forte tradizione: tra queste c’è indubbiamente il Salumificio San Giacomo, sito nel paesino di Cicala nel Catanzarese, ai piedi della Sila Piccola, che produce dagli anni ’60 salumi artigianali come la celebre nduja, la spianata, il capocollo, la pancetta tesa, il guanciale e la salsiccia stagionata.

Uno dei punti vincenti di questi splendidi prodotti, che sono venduti online, in azienda e all’estero e che si possono trovare tra gli ingredienti per comporre il panino gourmet da Sbunda, è che vengono conservati in modo assolutamente naturale, usando solamente sale e pepe per dare un po’ di sprint in termini di gusto ai salumi e poi l’affumicatura naturale, che avviene con legno di faggio proveniente dai boschi della Sila Piccola in una cella di affumicatura, ingrandita ed ammodernata ad hoc nel 2018.

Il Salumificio San Giacomo opera quindi in piena sinergia con l’ambiente locale, con l’obiettivo semplice e vincente di proporre prodotti dal gusto calabrese autentico, ed è per questo che l’Italia del Gusto ha deciso di comunicarli attraverso i propri progetti d’informazione mirati.

 

sabato 31 ottobre 2020


 


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa, nel quadro del progetto 'L'Europa della scienza e della cultura (Patrocinio IAI -Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della scienza), hanno incontrato i vini di Dolegna del Collio.

L'obiettivo era quello di completare il Percorso Internazionale Eurovinum,il Paesaggio della vite e del vino, individuando le aziende d'eccellenza, impegnate a praticare la sostenibilità, non solo a

parole.


Così nel sorseggiare un classico friulano dell'azienda agricola La Ponca, hanno scoperto una realtà

semplicemente sorprendente.

“La nostra azienda osserva Paola Mason-, prende il nome di "Tenuta La Ponca" proprio dalla tipologia di terreno per esprimere ancor di più il nostro legame con il territorio.Nella scelta dei vitigni, abbiamo cercato di valorizzare le specie autoctone, e le varietà che meglio si adattano alle caratteristiche pedoclimatiche della zona. La nostra missione è quella di produrre vini nel rispetto dell'ambiente e del territorio, e di preservare i sentori primari con un ciclo di lavorazione naturale.”


Friulano,Sauvignon,Malvasia e Ribolla, fra i bianchi, lo Schioppettino fra i rossi.

“Il Friulano di casa La Ponca -commenta Renzo Lupatin,presidente di Borghi d'Europa-, ha un bel colore giallo paglierino , limpido, consistente. Al naso rivela sentori di piante officinali, tiglio, erba aromatica, fiori di acacia, con eleganti note di pesca e pera. Al palato è secco, caldo, sapido, morbido, con sentori di frutta esotica, mandorla amara che persistono nel finale.”


Lo schioppettino accompagna le carni alla brace di Roberto, nume tutelare della trattoria Ferreghini

a Dolegna del Collio. “ Al palato-continua Lupatin-,si presenta elegante caldo e speziato, riporta note di frutti di bosco.”


Sul versante della sostenibilità, La Ponca pratica la lotta antiparassitaria integrata a basso impatto ambientale, in conversione al biologico. Nella gestione del terreno ci si affida all'inerbimento spontaneo e al sovescio autunnale.


L'azienda La Ponca è stata invitata a partecipare alle iniziative del progetto L'Europa delle scienze e della cultura, in particolare ad Eurosostenibilità, Iniziativa europea di informazione e comunicazione sulla sostenibilità, che materializza in primis l'idea lanciata dal prof.Fantoni di creare a Trieste un Istituto sulla sostenibilità, dopo ESOF2020.

 


 

 

sabato 3 ottobre 2020

L'Enoteca di Cormons a Trieste,per il progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura'

 



Borghi d'Europa, nel quadro delle iniziative del progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura (Patrocinio IAI -Iniziativa Adriatico Jonica ed ESOF2020,Trieste Capitale Europea della Scienza), aveva realizzato in giugno all'Enoteca di Cormons uno stage di informazione multimediale, aperto alla partecipazione delle aziende vitivinicole socie e alle aziende della filiera agroalimentare.
Un intenso programma di interviste e di visite era stato realizzato nel mese di maggio dalla redazione della testata giornalistica Borghi d'Europa.

Successivamente, Borghi d'Europa ha organizzato un incontro del progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura' ( Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della scienza), sui temi della sostenibilità nella filiera agroalimentare presso il Quartier Generale di ESOF2020, al Porto Vecchio di Trieste.

In questa occasione è intervenuto il Presidente della cooperativa, Michele Blazic, che si è soffermato sui temi della sostenibilità in viticoltura, con particolare riguardo alla zona del Collio.


“Nell'ottica di ottenere un incremento delle buone pratiche e un miglioramento della qualità, si pone sempre più attenzione alla gestione del vigneto e al suo territorio, attraverso metodi come la viticoltura di precisione, il controllo dei parassiti, la rotazione delle colture e il sovescio, oppure alla produzione del vino utilizzando uva biologica certificata, trattata senza diserbanti o pesticidi o fitofarmaci, con limitazioni sull'utilizzo di additivi o il totale divieto di impiego dei solfiti.

Allo stesso tempo, grande importanza viene data alla realizzazione di “buone pratiche ambientali” e al rinnovamento tecnologico finalizzato alla riduzione dei costi di produzione e al miglior utilizzo delle risorse. Il concetto di sostenibilità è altresì collegato all'eccellenza qualitativa e alla competitività della produzione vitivinicola, ecco perché sono diventate sempre più importanti le campagne di marketing e promozione rivolte al consumatore, che rafforzano l'immagine di un territorio.” ( Marco Buomi,Vino e sostenibilità, punti di forza del territorio del Collio,L'Espresso.

http://obiettivo-sostenibile.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/07/20/vino-sostenibilita-collio/ ).

https://fuoridalcoro-europeo.blogspot.com/2020/10/lenoteca-di-cormons-triesteper-il.html

https://altratavolanews.blogspot.com/2020/10/lenoteca-di-cormons-triesteper-il.html

https://borghieuropeidelgusto.blogspot.com/2020/10/lenoteca-di-cormons-triesteper-il.html

https://nordestegusto.blogspot.com/2020/10/lenoteca-di-cormons-triesteper-il.html

https://my.vinit.net/news/list.php

https://lafilieraenogastronomica.blogspot.com/2020/10/lenoteca-di-cormons-triesteper-il.html

https://europaheritage.blogspot.com/2020/10/lenoteca-di-cormons-triesteper-il.html

https://www.blogger.com/u/2/blog/themes/8540267506545505270


L'Itticoltura Tonini a Trieste, per il progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio ESOF2020)

 



 


Fra gli interventi ricordiamo quello di Alessio Tonini, titolare della Itticoltura Tonini di Saletto di

Piave (Tv), nel settore dell'allevamento delle trote di risorgiva, intervento ripreso anche dalla rivista ND-Natura Docet, diretta dal giornalista e scrittore Gianluigi Pagano.

La sostenibilità nella filiera degli allevamenti ittici: Itticoltura Tonini

La Società agricola “Itticoltura Tonini” nasce, ormai una ventina di anni fa, grazie alla passione e alla lungimiranza di Alessio Tonini, vero punto cardine dellAzienda che, in breve tempo, ha saputo affermarsi decisamente nel settore ittico, diventandone leader di mercato. Ci troviamo in Veneto e più precisamente nel comune di Breda di Piave in provincia di Treviso; l’Azienda è nata sulle ceneri di una precedente attività, che Alessio ha rilevato e rammodernato, curando particolarmente la sostenibilità ambientale, e si occupa in via principale dell'allevamento di trote nella varietà salmonata. “Quando parliamo di sostenibilità - ci spiega Alessio Tonini - ci riferiamo in primo luogo al mantenimento del pieno rispetto dell'ambiente che ci ospita ed in secondo luogo al benessere del prodotto ittico durante tutto il suo ciclo di vita. La sostenibilità ambientale viene perseguita adottando importanti accorgimenti affinché la nostra produzione non sia né invasiva né deleteria per l'ambiente che ci ospita. Per questo motivo diamo grande importanza ed attenzione, ad esempio, all'acqua che utilizziamo nei nostri allevamenti. Grazie alla presenza di alcune falde acquifere che sgorgano a pochi chilometri dalla nostra azienda, utilizziamo esclusivamente acqua di risorgiva che non va a compromettere in alcun modo l'ambiente circostante. Per quel che riguarda, invece, la sostenibilità riferita al benessere del prodotto, ci riferiamo alla grande cura che mettiamo quotidianamente nella pulizia delle vasche e nell'alimentazione del pesce per la quale ci affidiamo a produttori specializzati, che utilizzano materie prime di qualità elevata e ci preparano miscele specifiche a seconda del momento del ciclo di vita del pesce. La nostra politica aziendale privilegia la non esasperazione del nostro ciclo produttivo; dedichiamo il tempo necessario alla crescita del prodotto senza voler bruciare le tappe per cercare un beneficio economico immediato maggiore; soltanto così facendo il nostro lavoro non va a compromettere delicati equilibri ambientali troppo spesso dimenticati.


https://www.youtube.com/watch?v=jfvqMeILGFs

https://lapassionedeiterritori.blogspot.com/2020/10/litticoltura-tonini-trieste-per-il.html

https://terredelpiave.blogspot.com/2020/10/litticoltura-tonini-trieste-per-il.html

https://piaveweb.blogspot.com/2020/10/litticoltura-tonini-trieste-per-il.html

https://naturaeterritori.blogspot.com/2020/10/litticoltura-tonini-trieste-per-il.html

 

martedì 28 luglio 2020

ESOF2020 e il progetto L'Europa delle scienze e della cultura presentati a Milano da Borghi d'Europa



A Milano l’Associazione di giornalisti della rete Borghi d'Europa  ha recentemente organizzato, nel quadro delle iniziative di informazione di “Milano, vetrina del Gusto”,la presentazione di ESOF2020,Euroscience Open Forum -Trieste Città Europea della scienza e di IAI (Iniziativa adriatico jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica).
ESOF2020, EuroScience Open Forum è la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica. Creato nel 2004 dall’associazione no-profit EuroScience, il forum ogni due anni offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori, politici, imprenditori, operatori della comunicazione e cittadini.
Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 e ospiterà la nona edizione di ESOF.- EuroScience Open Forum - ESOF2020 Trieste, che si svolgerà dal 2 al 6 settembre con una missione rinnovata. Se prima della pandemia l’evento rappresentava uno dei principali spazi di confronto multidisciplinare a livello europeo sui cambiamenti della scienza e della tecnologia e sul loro ruolo nella società, gli ultimi mesi di ansie e incertezze generalizzate hanno aggiunto motivazioni forse ancora più profonde. “Nel Porto Vecchio di Trieste ci saranno necessariamente meno relatori fisicamente presenti, molti si collegheranno da remoto”, afferma Stefano Fantoni, Champion dell’iniziativa, “ma più delle difficoltà organizzative ha prevalso l’urgenza del confronto di fronte a tutto quello che è successo negli ultimi mesi. Mai come in questo momento la comunità scientifica globale”, continua Fantoni, “deve dimostrare di essere all’altezza delle sfide che ci aspettano, a partire dalla ricerca di nuove modalità per continuare a far circolare le idee. La pandemia ha svelato in modo eclatante anche la rilevanza di una condotta etica solida nella diffusione dei risultati della ricerca e quanto lavoro vada fatto per migliorare il dialogo fra scienza e politica, fra esperti e media. ESOF è un evento pensato fin dalle sue origini proprio per favorire questo tipo di confronti”.
Tenere ESOF2020 subito dopo la riapertura dell’Europa post-Covid è essenziale per discutere tempestivamente del ruolo della ricerca scientifica, dell’expertise e della comunicazione in questo contesto che non ha precedenti” afferma Michael Matlosz, Presidente di EuroScience. “Il nuovo format ibrido adottato per l’evento offre l’opportunità a tutti i professionisti della scienza e ai diversi stakeholder di partecipare attivamente al dibattito, di persona o virtualmente.”

Ma l'incontro di Milano è servito anche a presentare il programma 2021 del progetto IAI (Iniziativa adriatico jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica, che ha origine il 19 - 20 maggio 2000 con la firma ad Ancona, da parte dei Ministri degli Affari Esteri di 6 Paesi rivieraschi (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia), della Dichiarazione di Anconasulla cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea. Ai 6 membri originari si sono aggiunti l’Unione di Serbia-Montenegro nel 2002 (in seguito alla scissione del 2006, sia la Serbia sia il Montenegro hanno mantenuto la membership nell’Iniziativa) e la Macedonia del Nord nel 2018, la cui adesione è stata promossa dall’Italia nel corso del suo anno di presidenza dell’Iniziativa. Ad oggi la IAI conta 10 membri, la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dell’Iniziativa nel 2019 durante la Presidenza montenegrina.
I settori di attività IAI sono gli stessi su cui insiste la Strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatico-Ionica (EUSAIR), una delle quattro strategia macro-regionali lanciate dall’Unione Europea nel 2014 (insieme alle strategie per la regione alpina, per la regione danubiana e per la regione baltica) e strutturata attorno a quattro pilastri: crescita blu; connettività; sostenibilità ambientale e qualità dell’ambiente; turismo sostenibile.
Nell’ambito del proprio Progetto “Progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura”, Borghi d’Europa ha così organizzato la propria partecipazione a questi importanti eventi internazionali:
28 Agosto presso l’ Enoteca di Cormons : incontro sui temi:  “Sostenibilità e Ricerca scientifica nella filiera agroalimentare” e 27 Ago a Trieste, presso Headquarters Esof2020sulle tematiche: “Sostenibilità e Ricerca scientifica nelle attività produttive”, in cui si affronteranno specificamente i temi riguardanti la sostenibilità nell’ambito finanziario, energetico e dell’acquacultura.

venerdì 17 luglio 2020

Le ragioni di una scelta : Kurtin in Borghi d'Europa




Martino, che fondò l’Azienda Agricola KURTIN appunto nel 1906, la affidò al figlio Giovanni, che tra le due guerre fu Sindaco di Cormons, e che a sua volta la tramandò al figlio Eugenio, questi al figlio Albino e quest’ultimo al figlio Alessio, che ora la cura come fosse una figlia sacra.

Tradizione e lavoro secolare di padre in figlio per più di 100 anni di storia. Nel 1970 l’azienda agricola diventò vinicola, abbandonando le coltivazioni tradizionali, per orientare il lavoro esclusivamente sulla produzione di vino e l’impianto di nuovi vigneti.

Pochi anni più tardi Albino, in quel periodo militare a Trieste, vide mescere nei locali e nelle osterie triestine il vino del Collio dalla bottiglia. Questo suscitò in lui il desiderio di conferire al proprio prodotto, fino ad allora venduto solo in damigiana, le potenzialità e il prestigio che la bottiglia, l’etichetta e l’affinamento, conferiscono ad ogni vino di qualità superiore.
Fu dunque Albino a decidere di imbottigliare i vini di propria produzione e di introdurre nuovi vitigni come Pinot grigio e Chardonnay, necessari per inserirsi in un mercato sempre più internazionale.

Dal 2017 Ulisse Bellesso innamoratosi dell’azienda e della sua locazione, porta nuovo respiro e una nuova impronta commerciale all’azienda familiare. Riparte quindi con lui, Alessio, ed una selezione di persone fidate, la storia dei vini Kurtin.

Ad oggi l’Azienda ha una sessione di circa 20 ettari, in larga parte vitati arrivando ad una produzione globale di 60.000 bottiglie circa

Qundo i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa sono giunti in Collio, le scelte per
le iniziative di informazione del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura', erano tutte
da definire.
La lunga storia di un progetto che ha preso il via dalle intuizioni del giornalista enogastronomo
Bruno Sganga ( già coordinatore delle iniziative editoriali di Luigi Veronelli) e dalla caparbia
volontà di Renzo Lupatin (lo 'storico' Presidente del sodalizio europeo), ha suggerito un percorso
fatto di visite,incontri, parole e silenzi di altri tempi.

Così è avvenuto l'incontro con il Collio di Kurtin.
“Arrivando nel Collio, in tempo di vendemmia – ci raccontano Ulisse Bellesso e Isacco Curtarello-, forse per chi non ha occhi e sguardo allenati, pare che un immane “rastrello divino” abbia pettinato le colline in filari ordinatissimi, rigogliosi, curati con una perizia ed un amore che tracima!
Nella lettura di questi pentagrammi di vite si contano a milioni le note fatte di succosi grappoli maturi, bluastri o dorati. Se ci si siede poi ad ammirare il paesaggio e lo si pensa davvero come uno spartito, fatto di righe e di spazi, si comincia a suonare musica da convivio e da baccanale raffinato.
Si odono i tintinnii dei calici, si vedono gli arcobaleni nei bicchieri, si sentono i racconti della vendemmia, si annusa il profumo dei mosti, delle spremiture, o dei vini dorati e fruttati, che da queste colline la famiglia Kurtin fa sgorgare dal 1906! “

Non sono soltanto le parole a convincere i giornalisti, ovviamente !
Ci sono i movimenti, il modo di porgersi alla comunicazione, la semplicità complessa dei
racconti e, certamente non ultima, la bontà dei vini.


L’azienda Kurtin, che si colloca all’interno della zona di denominazione del Collio DOC, famosa in tutto il mondo per la produzione di vini bianchi di eccellenza, può vantare nei propri prodotti sentori e profumi tipici, che identificano quella terra e quei luoghi.Il Collio trova un posto sempre più importante tra le regioni turistiche quali la Toscana o la Provenza. Da molti anni viene prediletta la coltivazione di viti antiche. Negli ultimi anni guadagnano inoltre importanza i vitigni autoctoni come la Ribolla. La posizione, il suolo ed il clima della regione hanno permesso lo sviluppo ottimale dell’arte della viticoltura.

Così inizia una esperienza di comunicazione del tutto nuova, non banalmente pubblicitaria, né
prefabbricata.
I Patrocini della IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione
regionale nella regione adratico-jonica) e di ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Capitale
Europea della Scienza, rappresentano l'ombrello 'istituzionale' di un progetto ambizioso che punta
a raccontare la sostenibilità della filiera enoica a partire dalle storie vere che si fanno Storia.