sabato 25 febbraio 2023

La Pizzeria Barbato nel Percorso Internazionale I Mulini del Gusto e le Vie della Pizza - Lo storico incontro con Bruno Sganga, conduttore della trasmissione Gusto e Vita

 


                                                          Bruno Sganga


E' stata una autentica sorpresa.

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa, nell'ambito del Percorso InternazionaleI Mulini del Gusto e le Vie della Pizza, sono giunti alla Pizzeria Barbato di Follina senza

preavviso alcuno, con un ospite d'eccezione : Bruno Sganga, giornalista enogastronomo, già coordinatore delle iniziative editoriali di Luigi Veronelli. conduttore delle trasmissioni Gusto e Vita e La verità nel piatto

Un tuffo nella realtà fondata dal Maestro Franco Barbato e affidata, a Follina, alle giovani e competenti mani del figlio Mattia.

La scoperta di un mondo ineccepibile e di una associazione, l'Oro di Napoli, che segna profondamente le esperienze della Famiglia Barbato.


                                                               Franco Barbato


“Da oltre quarant'anni difendiamo con passione ed amore quest'antica Arte culinaria Italiana, un prodotto nato inizialmente come cibo di strada e che oggi conserva, anche nelle interpretazioni gourmet, la sua vocazione alla semplicità'... LA PIZZA..Le nostre Pizze, simbolo della tradizione Napoletana, i mitici accostamenti di sapori della terra partenopea da cui tutto e' iniziato e che tutt'oggi sono le più semplici ed apprezzate... “


                                                              Mattia Stella


L’associazione Oro di Napoli nasce alla fine del 2016 con sede nel Veneto lungo la Riviera del Brenta, più precisamente a Pianiga in provincia di Venezia. Da un’idea di una famiglia che per tradizione quarantennale fa la Vera pizza Napoletana ininterrottamente, usando tecniche tradizionali nella lavorazione interamente a mano con cottura in forno a legna, usando ingredienti di prima qualità freschi e italiani, difendendo da sempre la paternità napoletana della pizza e del suo metodo di lavorazione aderendo con fermezza al disciplinare esistente e registrato all’Unione Europea, promuovendo nella propria sede corsi per aspiranti pizzaioli e corsi di perfezionamento per tutti coloro che vogliono acquisire la tecnica di lavorazione della vera pizza napoletana per diffondere così anche fuori Napoli la formazione di giovani ad avvicinarsi a quest’ arte invidiata da tutto il mondo.


Dall'incontro con Borghi d'Europa nasce l'idea di realizzare un viaggio del gusto in cinque tappe : Follina, Vigonza,Napoli,Milano e Verona, per raccontare le storie di una tradizione autentica.

“ E' impossibile dimenticare – ricorda Bruno Sganga-, che il viaggio del Percorso le Vie della Pizza è nato da una storica intervista a Gino Sorbillo, colta al volo con Palato Anarchico, alias Giuseppe Gaspari.”

La serata alla Pizzeria Barbato è stata accompagnata dai vini proposti dalla azienda agricola Gli Allori : Giulio e Giacomo hanno proposto, fra gli altri, il PROSECCO SUPERIORE DOCG RIVE DI COLLALBRIGO-COSTA “LE TOSE”.

“La tipologia riflette le peculiarità della zona di produzione del nostro Prosecco DOCG “Le Tose”. Suolo, esposizione e microclima della località di Collalbrigo conferiscono a questo vino un colore grigio argento brillante con un delicato riflesso verde. All’olfatto si percepiscono piacevoli note fruttate e floreali. Perlage croccante, succoso e di buona lunghezza.”

E non poteva mancare l'olio : “Tra le vigne, nel cuore dei colli coneglianesi, nasce l’extravergine d’oliva “Gli Allori”. Quest’olio è frutto della raccolta esclusivamente manuale dei cultivar Moraiolo, Leccino, Frantoio e Gragnano, le cui olive vengono molite a freddo nelle 24 ore successive. Un prodotto storico che mantiene le sue caratteristiche organolettiche dalla bacca alla bottiglia.”







venerdì 24 febbraio 2023

Il Forno Artigiano Moretti : un 'indirizzo di gola' di livello europeo



 


 

I giornalisti e i comunicatori della rete internazionale Borghi d'Europa non hanno perso

il 'viziaccio' di visitare in incognito gli 'indirizzi di gola' di veronelliana memoria, come

si addice a chi previlegia la buona informazione.

 

Così due visite, una a Rosà e una a Bassano del Grappa (una sontuosa colazione e la scelta del pane e delle

 

pizze a Bassano,in un fantastico locale), ci hanno permesso di capire che tutto il bene

che si dice sul Forno Artigianale Moretti è semplice verità.

 

Chi ci conosce sa perfettamente che non amiamo mai esagerare i toni : il Percorso Internazionale

I Mulini del Gusto e le Vie del Pane e della Pizza 'tocca' soltanto gli indirizzi di gola senza se e senza ma.

 

La rete Borghi d'Europa ha deciso infatti di un creare un percorso dedicato ai temi dei Mulini del Gusto,

 

delle Vie del Pane e delle Vie della Pizza, tra le grandi iniziative di informazione del progetto.

 

Il circuito organizza e promuove dei percorsi per mettere a confronto idee, progetti, capaci di seguire il filo

 

logico della valorizzazione rispettosa degli equilibri sociali culturali e ambientali dei territori di riferimento.

Sono previsti incontri e stages di informazione nei territori, per raccontare a

giornalisti e comunicatori le storie dei borghi e delle loro culture.

Ogni ‘tappa’ tocca i luoghi, le storie, i protagonisti della filiera agroalimentare.

Il progetto è stato presentato nell'aprile del 2019 presso la sede del Parlamento

Europeo di Milano.

 

Il Forno Artigiano Moretti è stato inserito nel fiume di queste storie a buon diritto.

L'impegno, la passione, la competenza di una Famiglia hanno convinto il mondo dell'informazione

che i valori espressi nell'attività sono quelli giusti.

“Siamo cresciuti con le mani in pasta. La passione tiene accesi i nostri forni. Ogni notte osiamo sperimentare e far lievitare naturalmente il nostro sogno: la fragrante bontà di un pane fresco ad alta digeribilità; la raffinata semplicità della cucina artigianale, promessa di gusti unici e tradizionali, simbolo della migliore qualità italiana. Il pane ci ha insegnato a rispettare il tempo, la natura, l’impegno preso e le persone che di questo vivono.

Lo stesso rispetto e la stessa cura li mettiamo oggi in tutti gli altri prodotti da forno, nella pasticceria artigianale e nei piatti di gastronomia. Che siano biscotti, pizze, torte golose o pietanze delicate, ricerchiamo in tutti i prodotti la genuinità e l’autenticità dei sapori e profumi di casa. “

 

Inizia così il percorso che nel 2023 racconterà con onestà intellettuale e non per becera propaganda,

la storia di storie esemplari.

 

Così va bene!

giovedì 9 febbraio 2023

Gaspare Buscemi - Cormons (GO) Enologo, vinificatore, artigiano in Cormons

  La Via delle Buone Cose - Le degustazioni di Borghi d’Europa

Gaspare Buscemi - Cormons (GO)

Enologo, vinificatore, artigiano in Cormons






Il vino è la connessione tra natura e cultura. Fare il vino è mettersi nelle mani della terra con abilità, competenza, sensibilità e consapevolezza. Da appassionata del mondo del vino prodotto “senza artifici né manipolazioni inopportune”, sia in vigna che in cantina, ho incontrato l’amico Gaspare Buscemienologovinificatore e artigiano; un’opportunità per conoscere più da vicino le cose che a volte diamo per scontate perché, come scrive Sandro Sangiorgi, nel suo libro “L’invenzione della Gioia – educarsi al vino – sogno, civiltà, linguaggio” (2018), “essere nel vino non è solo un dovere di chi lo produce ma anche di chi lo consuma”.

Gaspare Buscemi, che vive e lavora a Zegla, piccola frazione di Cormons (GO) a pochi chilometri dal confine Sloveno, è un personaggio di rilievo nel mondo del vino. Ha al suo attivo una lunga e consolidata esperienza nel settore viticolo-enologico nata negli anni Sessanta, dopo il diploma di enotecnico conseguito nel 1959 presso la Scuola Enologica di Conegliano (TV).

Vanta un importante percorso professionale che lo ha visto ricoprire posizioni di rilievo, tra i quali anche il ruolo di primo direttore tecnico del Consorzio Collio, unito ad un capillare lavoro di consulenza, assistenza tecnica enologica e formazione professionale a favore di cantine produttrici in diverse regioni d’Italia. Una storia fatta di passione, ricerca della massima qualità in ogni fase della lavorazione, ottenuta anche con il supporto di innovative attrezzature per la lavorazione delle uve, la vinificazione e l’imbottigliamento che ha personalmente ideato e costruito. Un sapere tecnologico nato per le produzioni artigianali di alta qualità territoriale che per la sua validità e originalità è stato riconosciuto dal Parco Scientifico e Tecnologico di Trieste, che ha definito il laboratorio di Zegla una “cantina di vinificazione naturale”.

Gaspare è anche vinificatore; la sua missione di enologo “fuori dal coro” - come lui ama definirsi - è di rivendicare l’immagine del “Vino d’Artigianato”. Come mi spiega, il vino è un prodotto della terra, lo fa da sempre la natura in vigneto, in cantina l’uomo artigiano guiderà il processo di trasformazione utilizzando un sapere enologico “naturale” senza necessità di ricorrere “all’impiego di sostanze estranee al patrimonio delle uve”. È imprescindibile che il frutto venga lavorato nella “migliore condizione di freschezza e sanità”, in questo modo sarà molto più probabile che i mosti e/o i pigiati dei vini [delle uve] non abbiamo bisogno di interventi correttivi o curativi, e sarà anche più facile limitare, ridurre o eliminare l’uso dell’anidride solforosa, cioè, come sostiene Jacky Rigaux nel libro “Il vino capovolto – La degustazione geosensoriale & Altri scritti” (2017)

[…] intervenire il meno possibile in modo che ogni climat liberi completamente tutta la sua complessità - la sua vera natura – la sua originalità, il suo carattere unico e inimitabile.”

I vini di Gaspare sono il frutto di una prassi artigianale e naturale oculata ed accurata, il frutto di una viticoltura di terroir. Il termine territoriale o terroir (a volte impropriamente usato) nello specifico ci rivela l’appartenenza di questi vini al loro territorio di origine, vera espressione della natura e della cultura di un luogo, congiunzione tra la conoscenza storica, le condizioni di una specifica zona viticola e il lavoro del contadino in vigna e dell’artigiano in cantina, peculiarità che un vino di eccellenza esalta e sa trasmettere.

Una lavorazione artigiana ben diversa da quella ottenuta con i processi tecnologici ed industriali che indirizzano il vino verso uno preciso standard qualitativo, plasmandolo in funzione di una scelta gustativa che asseconda l’esigenza del mercato.

Questa la produzione della cantina di Gaspare Buscemi, vini di grande personalità e piacevolezza gustativa, in grado di rispettare le differenze prodotte dalla natura e che sanno evolvere positivamente nel tempo:

Alture - IGT Venezia Giulia - Scelta di collina, nelle varianti Bianco (da uve a bacca bianca del Collio Goriziano e dei Colli Orientali del Friuli/ da uve Pinot Bianco e Ribolla) e Rosso (da uve Merlot quasi in purezza);

Braide - IGT Venezia Giulia - Scelta di pianura, nelle varianti Bianco (da uve tradizionali della Venezia Giulia) e Rosso (da uve di Merlot e Cabernet e, negli anni precedenti al 2017, anche Refosco);

VinOro - IGT Venezia Giulia (da uve di Pinot Bianco e Ribolla);

ViNero - IGT Venezia Giulia (da uve di Merlot, Cabernet e Refosco, in proporzioni diverse a seconda della cuvée);

ZeroSolfitiAggiunti nelle varianti Bianco (da uve di Verduzzo, Chardonnay e Pinot Grigio) e Rosso (da uve di Merlot, Cabernet e Refosco, in proporzione diverse a seconda delle annate)-e nei quali la minima quantità di solforosa presente è dovuta esclusivamente alla inevitabile formazione spontanea in vinificazione;

Perle d’Uva - IGT Venezia Giulia, frizzante naturale, con sboccatura, ottenuto in bottiglia da cuvée di vini da uve di almeno tre annate, di vitigni diversi, non aromatici, coltivati tradizionalmente nella Venezia Giulia;

Perle d’Uva Fondo in Fondo - IGT Venezia Giulia, frizzante, senza sboccatura, ottenuto naturalmente in bottiglia da cuvée di vini da uve di almeno tre annate, di vitigni diversi, non aromatici, coltivati tradizionalmente nella Venezia Giulia;

Un assortimento di quasi 300.000 bottiglie che parte dall’anno 1982, una collezione unica e preziosa che comprende anche le bottiglie delle etichette di Riserva Massima di Alture e di Braide, nelle due varianti Bianco e Rosso, con bottiglie fino a 30 anni di età, Esperienze, con bottiglie di almeno 25 anni e Ossidazione Estrema, una selezione di Riserva Massima e di altre Riserve di almeno 10 anni, che presentano una importante evoluzione ossidativa in bottiglia.

Prodotti unici e irripetibili per il livello qualitativo raggiunto, vini di talento e anche di grande salubrità alimentare, che mettono in risalto un felice percorso di evoluzione e maturazione. La degustazione ci permette di coglierne la loro profondità, intensità e complessità aromatica. Un vero tributo ai valori dell’enologia naturale e artigiana, “che ha fatto grandi i vini già molto tempo prima dell’era industriale”.

Una ricerca della qualità che - come afferma Gaspare Buscemi nel suo libro “Guida pratica ai piaceri del vino” (2018) - per le bottiglie importanti si conclude solo in bottiglieria “dove, nel tempo, è possibile verificare la buona tenuta del tappo, lo stato di conservazione delle bottiglie e l’evoluzione qualitativa del vino in esse contenutoQuesta verifica è infatti l’unica reale garanzia per il mercato, oltre che l’unico mezzi capace di decretare il valore di una bottiglia”.

Il termine vino naturale o vino artigianale, secondo un’accezione più cara a Gaspare, non ha a tutt’oggi una valenza giuridica; come a ragione afferma Gaspare sarebbe necessaria, o quanto meno auspicabile, l’adozione di una normativa finalizzata al sostegno ed allo sviluppo del vino diretto testimone del territorio, perché possa trovare una propria identità di mercato.

Il professionista, l’esperto, l’appassionato consumatore dovrà essere consapevole che accanto ai vini tecnici costruiti in cantina con pratiche enologiche interventistiche che tendono a uniformarne il gusto, esistono i vini del luogo o, come afferma Corrado Dottori nel libro “Non è il vino dell’enologo – Lessico di un vignaiolo che dissente” (2012), “«vini-vigna», vini totalmente e definitivamente espressivi di un micro-ambiente chiamato vigna in una determinata annata.”

Ritornare al piacere del vino, risultato di una produzione etica e sostenibile, significa assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Solo in questo modo si potrà coltivare “Il piacere come filosofia del buono, che lavora per il buono e ne sa godere”, come sostiene Carlo Petrini nel libro “Buono Pulito e Giusto” (2016).

Ringrazio Gaspare Buscemi, artigiano vignaiolo, per la cordiale ospitalità e per il tempo che mi ha dedicato.

Un incontro che mi ha emozionato perché Gaspare ha la capacità di metterci in relazione con il vino, grazie ad una narrazione empatica che parte dal cuore. Un viaggio personale dentro la vita che a volte lascia spazio al disincanto, ma con la consapevolezza di un lavoro ben fatto!

In un mondo economico globalizzato, sempre più in conflitto con gli equilibri del pianeta, che incarna il profitto come unico risultato, il suo lavoro è la testimonianza di una sapienza artigiana che recupera e diffonde i valori tradizionali del vino esprimendo qualità della natura e cultura dell’uomo. Un esempio sicuramente da seguire per vecchi e nuovi vignaioli.

E, come afferma Jacky Rigaux nell’opera citata:

Speriamo che l’uomo vada incontro ad un nuovo Rinascimento, già oggi annunciato dalla viticoltura di qualità”




Antonella Pianca




Impossibile fare un resoconto di tutti i vini degustati, ciascuno con una propria singolarità ed in grado di suscitare grandi emozioni; mi limiterò pertanto a descriverne due:



Perle d’Uva - IGT Venezia Giulia 2004

Frizzante ottenuto in bottiglia da uve tradizionali del territorio, raccolte a mano mature. Cuvée 2002, 2003 e mosto fresco. Sboccatura novembre 2021. Tappo sughero e corona.

Giallo paglierino con riflessi dorati e sottile perlage. All’olfatto presenta profumi floreali e fruttati con note di agrumi, frutta esotica e erbe aromatiche. Al palato il sorso è equilibrato e fine, con una piacevole sinergia di freschezza e sensazioni minerali. Un vino che ha fascino, una combinazione di eleganza e sapidità con una carbonica piacevolmente cremosa che emerge dolcemente dalla ricca struttura. Molto persistente.

Abbinamento: Brodetto di pesce dell’Adriatico



Alture Bianco - Scelta di collina - Riserva Massima - IGT Venezia Giulia 1988

Vino complesso, che rivela affascinanti note di una ossidazione positiva con ricordi di fiori bianchi e gialli appassiti, miele millefiori, frutta secca, sentori di spezie ed un sottile tocco minerale.

Un vino profondo che invita alla riflessione anche perché è la testimonianza di un’etica dell’enologia rigorosa, attenta ai dettagli ed anche per questo mi emoziona. La dimostrazione che il tempo è la misura della qualità, perché nel tempo il vino evolve, vive e trova la sua strada.

Vino da meditazione e da grandi abbinamenti, da bere in compagnia con il dovuto rispetto che si riserva ad un’ospite d’onore.




Fotografie di Antonella Pianca e Giovanni Damian ©2016-2022





Bibliografia:

  • Gaspare Buscemi, Guida pratica al piacere del vino, Pilota Green Editore, Treviso (TV), 2018

  • Corrado Dottori, Non è il vino dell’enologo – Lessico di un vignaiolo che dissente, DeriveApprodi srl, Roma, 2012

  • Jacky Rigaux – Sandro Sangiorgi, Il vino capovolto – La degustazione geosensoriale & Altri scritti, Porthos edizioni srl, Roma, 2017