martedì 23 novembre 2021

Salumificio Spader: Non solo maiali!

 



Nella mia ultima visita al Salumificio Spader, il Sig. Emanuele si lasciò sfuggire una frase: “Ma non ci occupiamo solo di maiali!”, che, a distanza di qualche giorno, mi ritornò in mente: è vero che con la parola salumi intendiamo semplicemente prodotti lavorati a base di carne, ma inevitabilmente si pensa a quella di maiale! Perciò quella frase mi incuriosì. Detto, fatto ripresi appuntamento per approfondire questo aspetto.

Recandomi in Azienda ebbi modo di constatare che, accanto a tanti prodotti di carne di maiale, come la Pancetta (tesa e stagionata o stufata), la Porchetta (arrosto o alla Trevigiana), il Prosciutto cotto (alla fiamma oltre che, come già visto, alla brace) e il Guanciale all’Amatriciana, prodotti certamente squisiti, ma che ci si poteva attendere in un Salumificio, ne esistevano altri come il Manzo all’inglese (alias Roastbeef) ed il Busto di Tacchino arrosto, che sinceramente non mi aspettavo.

Naturalmente non potevo non assaggiarli, iniziando dal tacchino con cui mi feci un ottimo panino. Lo trovai ottimo: privo di nervi e cotto a puntino, senza renderlo troppo asciutto. Emanuele mi spiegò che non si trattava del solito taglio della fesa, cioè dalla parte alta della coscia, ma che era proveniente dal disosso della corazza e da una attenta mondatura della polpa, lavorata poi con sistema artigianale e senza l’utilizzo di conservanti aggiunti.

A pranzo poi chiesi un assaggio di roastbeef: anche questo prodotto ottenne i miei complimenti. Si trattava di un taglio di carne saporita e tenerissima, perfettamente rosolata all’esterno, mentre cotta solo quel tanto che non emettesse sangue all’interno, quindi tenera e saporita. Di solito lo presento condito con l’aceto Balsamico, ma qui, giocando fuori casa, accettai volentieri della Salsa Vorchester.

Avendo soddisfatto la mia curiosità (e non solo quella!) ringrazia e ritornai sotto le Due Torri.

Gianluigi Pagano

sabato 20 novembre 2021

Il vino col fondo di Luigi Comarella – L'abbinamento con il prosciutto cotto alla Fiamma del Salumificio Spader

 




Luigi Comarella non si sarebbe mai aspettato di arrivare al primo posto al 6° Concorso “Vino della Tradizione”, a cui avevano partecipato 49 aziende del territorio, in una gara dedicata tutta al cosiddetto “Vino col Fondo”.


Ne parliamo nella cantina dell'azienda agricola che aveva iniziato il proprio percorso operando sia nel settore zootecnico che in quello della produzione dell'uva.


Avevamo anche lo spaccio di carne fresca, aperto ai consumatori.Poi è

prevalsa la linea della specializzazione enoica anche se ,a dire il vero, un po' di rimpianto vi è ancora....”


L'azienda Agricola Comarella si trova tra le splendide colline di Valdobbiadene nella zona di Bigolino, baciata dal sole e vocata alla coltivazione della vite, da cui si produce il prosecco DOCG di Valdobbiadene, vanta una tradizione esemplare nella produzione del prosecco iniziata dal padre Teo ed ora continuata dal figlio Luigi.

Produce vino Prosecco DOCG frizzante, extra dry e col fondo e vende sia in bottiglia che sfuso.


Luigi è una persona sincera, va dritto al segno, non gira attorno ai problemi.


Così quando osserviamo che anche nel settore del vino col fondo si fanno largo le furberie, evita di inoltrarsi nella polemica e commenta annuendo.


Un tempo i nostri contadini dedicavano al vino col fondo le uve migliori della vendemmia: oggi assistiamo a presunti vini a rifermentazione naturale che rivelano, inequivocabilmente, un passaggio......


Il vino col fondo di Comarella è semplicemente buono.

Lo degustiamo in una tersa mattinata di novembre, con l'accompagnamento del prosciutto cotto alla Fiamma del Salumificio Spader. La tenerezza e la succosità del prosciutto, con quel profumo e gusto di affumicatura naturale, dona all'abbinamento con il vino un equilibrio sincero.


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno invitato l'azienda di Valdobbiadene a partecipare alle iniziative di informazione del Percorso Internazionale Eurovinum, Il Paesaggio della vite e del vino.

La terza generazione di famiglia (tutta al femminile), assicurerà una lunga vita all'azienda : Federica studia finanza e marketing, Alessia ha iniziato enologia a Conegliano.... Barbara (la moglie ) accudisce la famiglia e Luigi in particolare !

La Via dei Norcini alla Antica Osteria 1947 a Colfosco - Il Muset, la lingua salmistrata del Salumificio Spader e l'antica ricetta del 'pit in tecia'

 




Uno dei primi appuntamenti della iniziativa di informazione Di qua e di là del Piave, promossa

dalla rete internazionale Borghi d'Europa nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI -Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione

regionale nella regione adriatico jonica), si è svolto a Colfosco di Susegana, ove nel 2012 il Comune Patrocinava una prima edizione di StoriediPiave.


Il giorno di San Martino (11 novembre), i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa si sono ritrovati all'Antica Osteria 1947 ( già conosciuta dai più come 'barachetta'), ove la giovane Cecilia

ha voluto riproporre i 'fondamentali' dell'osteria veneta : buon vino, cicchetti, ricette tradizionali.


La prima visita ha valorizzato il brodo 'contadino' con tortellini, un assaggio di 'muset' con erbe, ben innaffiato dal vino della Cantina San Martino.



La seconda visita ha proposto un tagliere con la Lingua salmistrata del Salumificio Spader, accompagnata da una giardiniera casalinga.

“La giardiniera è sicuramente una delle conserve più conosciute ed allo stesso tempo più classiche della tradizione gastronomica italiana. Questa preparazione sott'aceto è molto ricca e saporita perché raccogli tutta la bontà e i profumi degli ortaggi della nostra terra. A seconda della stagione, si possono infatti trovare giardiniere preparate con verdure diverse ma sempre molto gustose e delicate. Non vi sarà difficile capire il perché del nome giardiniera quando le diverse verdure vi appariranno nel vasetto con un bellissimo effetto cromatico che vi ricorderà la primavera!” (da Giallo Zafferano).


Cecilia ha poi riproposto 'il pit in tecia in umido' ( il pollo di casada), con una polenta gialla favolosa.Tra i piatti caratteristici della tradizione veneta spicca,infatti, il polastro in tecia, ossia il pollo in umido. “Questo delizioso piatto veniva preparato la domenica dalle nostre nonne ed era molto apprezzato da tutti. La sua preparazione era davvero molto semplice e la sua comodità era che poteva essere preparato anche dal giorno prima “ (https://www.cucinalacrisi.it/menu/polastro-in-tecia/).


Il vino col fondo della azienda agricola l'Abbazia (Follina), ha ben sottolienato la bontà dei piatti

proposti.

Nel novembre del 2010 così un appunto dei giornalisti de L'Italia del Gusto :

“Passando per Follina, ci siamo fermati a conoscere Michele Dalto

Subito si è offerto di mostrarci e spiegarci il vigneto: un terreno che era stato abbandonato e ricolonizzato da arbusti e dal bosco sovrastante la collina, a destra della provinciale tra Pieve di Soligo e Follina e che domina la splendida visuale che si apre sul borgo di Premaor. Terreno ripido, che impone lavorazioni manuali, sistema guyot, argilla in quantità e tanto entusiasmo . Lui è laureato in Economia, specializzato in statistica, e per vivere ha scelto di fare il vignaiolo, aiutato anche dai fratelli che operano in tutt'altro campo.Che sia un tipo amante del lavoro lo si capisce subito, gli studi li ha fatti aiutandosi andando il pomeriggio e nei momenti liberi nei cantieri, e soprattutto di questo ne va fiero.”

venerdì 19 novembre 2021

Il Salumificio Spader in Eurosostenibilità

 


Borghi d’Europa promuove l’iniziativa Di qua e di là del Piave, nel quadro del progetto L’Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).

Un intenso lavoro di informazione si sta svolgendo per conoscere e valorizzare le Vie dei Norcini.

Il Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia, svolge il ruolo di partner di informazione

del progetto.

Nel corso di numerosi incontri, vengono degustati i prodotti dell’azienda, abbinati ad altre eccellenze dei

territori del Piave.

E’ giunta la notizia che l’iniziativa EUROSOSTENIBILITA’ intende sviluppare un approfondimento sulla

filiera agroalimentare della produzione di salumi, dagli allevamenti fino al prodotto finale.

” Il Salumificio Spader fungerà da ‘Virgilio’ nel particolare viaggio del gusto, che rappresenterà un inedito

nel panorama variegato delle iniziative di Borghi d’Europa”.

Grandi Storie di Piccoli Borghi : Tezze di Piave - YouTube

martedì 16 novembre 2021

L'azienda agricola Moro Sergio invitata ad Eurovinum – La degustazione con la porchetta arrosta del Salumificio Spader

 



La nostra personalissima 'Bottega dei ricordi' non aveva perso memoria di quell'azienda agricola

di Farra di Soligo, nata nel lontano 1960 dalla attività mezzadrile dei fratelli Moro, acquisita nel 1972, per poi svilupparsi dal 1992 con la configurazione odierna.


I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno visitato l'azienda agricola Sergio Moro alcuni anni orsono. “Oggi Moro Sergio prosegue nella conduzione dell’azienda con la stessa fi#losofi#a del padre, ma coniugando sapientemente innovazione e tradizione. Un’evoluzione che ha portato l'azienda a crescere nel 2010 costruendo la nuova cantina. Da qui la gamma dei vini aziendali si è ampliata, potendo offrire al cliente il prodotto che più lo aggrada e lo soddisfi, garantendogli una qualità tipica del nome Moro Sergio.”


Ne parliamo con Erik, figlio di Sergio, che ben interpreta la filosofia della famiglia.


“ La nuova cantina, l'adesione alla Fivi (Federazione italiana Vignaioli Indipendenti), la sceltadi restare ben attaccati alla qualità dei prodotti, una sensibilità piena ai temi della sostenibilità ambientale : questi sono i capisaldi del nostro operare”.


“Il fatto è che il vignaiolo FIVI esprime due grandi qualità, la fierezza d’essere indipendente e l’intelligenza di cercare il sostegno dei colleghi. In tante cose chi sta in vigna non solo può, ma deve decidere da solo, è il solo modo per dare al vino un’impronta personale.Ma in tante altre situazioni è solo raggiungendo una massa critica che si riesce ad essere ascoltati, a fare opinione.E poi la FIVI non è nata per dare uno stipendio a qualche burocrate, ma è fatta da chi passa la vita in azienda, basta guardare i nomi dei dirigenti, c’è il meglio della viticultura italiana.”


Mentre chiacchieriamo, sorseggiamo il vino col fondo di casa, che poi è stato il motivo ufficiale

della nuova visita.



Si chiama Battistara, il Frizzante Surlie, nato da un terreno collinare ,argilloso e calcareo di Col San Martino ; alla vista giallo paglierino, perlage elegante e persistente ; dall'aroma fruttato, sentori di "crosta di pane" ; al Gusto asciutto con complessi sentori di lievito e frutta.


Un bicchiere tira l'altro, con grande naturalezza.


Così i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno invitato l'azienda agricola Moro Sergio

a partecipare alle iniziative di informazione del Percorso Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della vite e del vino, che raccontano, in modo diretto, le storie dei protagonisti (talvolta silenziosi),

di ogni avventura enoica.


La degustazione dei vini ha valorizzato anche il salame della Società Agricola Palù (prodotto PPL)

di Mosnigo e la porchetta arrosta del Salumificio Spader.


La Porchetta Arrosto Spader si contraddistingue per il sapore aromatizzato,la dolcezza e la morbidezza delle carni e l'eccellenza delle materie prime utilizzate. Le carni selezionate vengono

aromatizzate, farcite con erbe seguendo la tradizionale ricetta. Arrotolata e legata viene cotta per mantenere la tipca cotenna abbrustolita e croccante. Vi sono ben tre versioni differenti, partendo dalla medesima materia prima.La Porchetta arrosta ad un filone,la Porchetta Arrosto a due filoni e la Porchetta Arrosto tipo Romana, che si differenzia dalle due precedenti per l'assenza di conservanti ed una più intensa aromatizzazione.

Noi ci vediamo benissimo un Valdobbiadene Prosecco, che grazie alle sue bollicine delicate ben si sposa con l’untuosità e la sapidità della carne lavorata della porchetta, regalando sensazioni piacevoli al palato.

lunedì 15 novembre 2021

La Via dei Norcini : la Lingua salmistrata cotta a Bauletto del Salumificio Spader

 



 

Dopo aver sentito da Emanuele Spader l’interessante descrizione della Festa (si fa per dire!) del Maiale, mi è venuta la curiosità di vedere la lavorazione dei salumi come avviene nello stabilimento Spader di  Moriago della Battaglia (TV) ed anche di assaggiarli!.

Mi ha ricevuto con la solita cordialità ed ha cominciato a presentarmi il primo prodotto: la Lingua Samistrata, uno dei piatti più noti sulle tavole venete, ma ora apprezzato anche nelle Regioni confinanti. Iniziamo dal nome: “salmistrato” è la parola comunemente utilizzata per definire il salnitroossia il nitrato di potassio, un conservante comunemente usato, assieme al sale, nella preparazione dei salumi. Dopo un accurato lavaggio, le lingue vengono messe in salamoia, dove resteranno per circa due settimane assieme a salnitro, aglio, ginepro, coriandolo sale e pepe.

Successivamente vengono cotte a vapore all’interno di uno stampo e confezionate sottovuoto


lunedì 8 novembre 2021

Natura e tradizione: la riscoperta del Nocino

 Come si dice “ogni promessa è debito; pertanto non potevo dimenticare quella fatta al Bartender Francesco di Ca Shin, la cascina all’interno del Parco Cavaioni, di fargli nuovamente visita per assaggiare il Nocino Benvenuti della collezione “I Liquori della Tradizione Italiana” del Gruppo Montenegro.

Data la piacevolissima degustazione precedente, della Grappa Libarna di Barbera e Dolcetto Riserva, non fu un grande sacrificio!

Dunque mi recai al Parco e, dopo una passeggiata propiziatrice di buon appetito, mi diressi al Ristorante.

Come al solito fui accolto con grande gentilezza e gustai un ottimo piatto di tagliatelle, seguito da una costata di bue: un’ottima entrée dunque!

Mi vide il Barman, che non mancò di salutarmi: gli dissi che mi ricordavo della promessa, ed infatti ero qui (anche) per degustare il suo decantato nocino; non gli svelai che, benché non modenese, mi ero un tempo dedicato anch’io alla produzione (casalinga of course!) di nocino.

Qui forse sarà il caso di fare una piccola presentazione perché questo liquore, benché tradizionale ed un tempo famoso, non è più conosciuto come merita: innanzi tutto è di origini antiche ed é sempre stato considerato un po’ magico.

Ad esempio nel Settecento il Notaio modenese Pellegrino Grappi prescriveva che “le noci devono essere raccolte immature, da piedi scalzi e da mani femminili, la notte di San Giovanni (24 giugno), in concomitanza con il solstizio ed il frutto non deve mai essere tagliato con il ferro, bensì con una lama di legno” Inutile ricordare che secondo le leggende questa è una notte in cui il mondo naturale e soprannaturale si compenetrano e accadono “cose strane” come narra Shakespeare nel “Sogno di una notte di mezza estate“…

La produzione di questo liquore avviene in molte parti d’Italia, ma quelle più tradizionali sono i territori di Modena e quello di Benevento, in cui è attestato il Grande Noce, distrutto dal vescovo Barbato nell’anno 665 ma poi rinato più bello di prima, sotto il quale, nella notte del solstizio d’estate si riunivano streghe e diavoli a celebrare il Sabba.




Il Grande Noce di Benevento

Ma ritorniamo al nostro Francesco ed al suo Nocino Benvenuti è prodotto da sole noci italiane. Non garantisco che l’Azienda abbia usato solo giovani fanciulle scalze per la raccolta, ma certo il risultato é eccellente!


Il Nocino Benvenuti

Il liquore ha un colore cioccolato-tabacco intenso, con riflessi aranciati ed ambra; il profumo è molto intenso e caratteristico del mallo di noce, a cui si uniscono note calde e speziate di cannella e chiodi di garofano ed infine il gusto, dolce ed avvolgente, è di mallo di noce macerato unito, in perfetto equilibrio, a quello alle spezie orientali ed alle note tostate dolci.


Da ultimo va notato che il grado alcolico è di 34°, quindi di assoluta tranquillità!


Non potei che fare i miei complimenti alla scelta di Francesco, confessando in cuor mio che esistevano anche nocini migliori di quello artigianale fatto da me!

Ma questo non lo dissi e ripartii comunque molto soddisfatto per una piacevole passeggiata nel parco.


Gianluigi Pagano




mercoledì 3 novembre 2021

La Via di San Martino e le eccellenze per i pellegrini del gusto - Dal vino di Moro Sergio a Farra di Soligo, alla porchetta arrosta del Salumificio Spader novembre 03, 2021

 


 

Nell'aprile del 2019 la rete Borghi d'Europa presentò nella sede di Milano del Parlamento Europeo

il progetto dei Percorsi Internazionali. Fra questi, i Percorsi della Fede.

Nel 2020, all'interno dell'itinerario del progetto 'L'Europa della scienza e della cultura' (patrocinato dalla IAI-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica), ha preso forma il Percorso della Via di S.Martino.


San Martino di Tours è uno dei santi cristiani più noti e riconoscibili e viene venerato dal IV secolo. Era il vescovo di Tours, e il suo santuario in Gallia/Francia era la meta di un pellegrinaggio importante nell’alto medioevo quanto quello a Roma, prima di diventare un famoso punto di sosta per i pellegrini diretti verso Compostela. Per tutta la sua vita il santo ha sempre viaggiato in Europa, lasciando un’impronta significativa nella nostra memoria collettiva.


La Via Sancti Martini collega varie città europee importanti per la vita di San Martino e altre caratterizzate dal patrimonio architettonico legato al suo culto, con migliaia di monumenti dedicati al santo, ivi comprese quattordici cattedrali! Questi siti vantano anche un patrimonio immateriale che sopravvive sotto forma di leggende, tradizioni e folklore.


Il viaggiatore può seguire gli itinerari collegati a episodi della vita del santo, al suo culto o al folklore. Questa varietà di itinerari, che copre oltre 5000 km attraverso tutta l’Europa, è nota con il nome di Via Sancti Martini. Da segnalare, in particolare: 1) l’itinerario che collega Szombathely (Ungheria), luogo di nascita del Santo, a Tours (Francia), dove si trova la sua tomba, tramite Pavia (Italia), luogo della sua infanzia e 2) l’itinerario che collega Tours, dove è stato vescovo, con Worms (Germania), dove lasciò l’esercito Romano e Treviri (Germania), dove incontrò l’imperatore romano. Tuttavia, questo itinerario è collegato anche a molteplici siti culturali di grande interesse, lungo una via che attraversa l’Austria e la Slovacchia, fino ad arrivare a Szombathely. Altri itinerari portano a Utrecht in Olanda o Saragozza in Spagna. Nel complesso, gli itinerari di San Martino coprono più di 10 paesi europei!


Borghi d'Europa ha scelto alcune 'tappe' lungo la Via di San Martino : Momiano d'Istria (comune di Buje,Croazia), con la sua Chiesa e il vino moscato; il borgo di Smartno (comune di Brda,Slovenia);

San Floriano del Collio (Gorizia) ; Rio San Martino (Scorzè, nel veneziano); la Val Bregaglia (Grigioni, Svizzera), con la Chiesa Riformata di San Martino a Bondo ; Val Masino (Valtellina). Szombathely (pronuncia ungherese [ˈsombɒthɛj]) (in latino: Savaria o Sabaria o Sabatia; in tedesco: Steinamanger; in croato Sambotel; in slovacco Kamenec; in serbo Sombathelj oppure Coмбатхељ) è la città più antica dell'Ungheria, capoluogo della provincia di Vas.


La città si trova nella zona geografica dell'Alpokalja, a metà strada fra i Monti Kőszeg e il fiume Rába, è attraversata dai fiumi Perint e Gyöngyös, che confluiscono appunto nella Rába pochi chilometri a sud-ovest della città. Dista meno di 100 km dal lago Balaton e circa 10 chilometri dal confine austriaco.


La città fu un centro di accoglienza e propagazione del Cristianesimo, diede anche i natali a San Martino di Tours nel 316.f



L'incontro del 2021 si svolge quest'anno nelle Terre del Piave : la prima tappa a Col San Martino

(comune di Farra di Soligo), presso l'azienda agricola Moro Sergio per una riflessione sui vini col fondo (Percorso Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della vite e del vino), l'altra, per degustare la porchetta arrosto del Salumificio Spader.


lunedì 18 ottobre 2021

La Strada europea dei formaggi alla Società Agricola Palù di Mosnigo - La degustazione e la tappa gustosa

 Borghi d'Europa propone l'iniziativa d'informazione  ' Di qua e di là del Piave ', per costruire 

le tappe locali dei Percorsi Internazionali.

Per la Strada europea dei formaggi è stata scelta la Società Agricola Palù di Mosnigo (Moriago

della Battaglia), che produce formaggi di capra.

Per costruire un Percorso Internazionale di Borghi d'Europa, occorre prevedere un itinerario

che comprenda almeno cinque Paesi Europei.

Fino al 2022, il progetto 'L'Europa delle scienze e della cultura' (Patrocinio IAI,Iniziativa Adriatico 

Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica ed 

ESOF2020,Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della Scienza), prevede queste tappe :


Croazia : il Formaggio dell'Isola di Pago e il Pecorino istriano di Verteneglio

Slovenia : il Tolminc dop

Austria : i formaggi della Carinzia

Svizzera : i formaggi del Canton Ticino e della Valposchiavo

Lombardia : i formaggi della Valtellina

San Marino : i formaggi di San Marino

Emilia Romagna : i formaggi della Romagna

Friuli Venezia Giulia

Veneto : Pedemontana del Grappa e Quartier del Piave

Belluno : la Strada dei Formaggi

Vicenza : l'Asiago

La Via dei Tratturi (Marche Abruzzo Molise Puglia e Basilicata)

Calabria


Un incontro presso la Società Agricola Palù ospita oltre ai prodotti di capra di casa, la teglia

della Pizzeria Cuor di Margherita di Stefano e Kathiuscia (al formaggio di capra), la trota

affumicata della Itticoltura Tonini di Saletto di Piave ; il Pan di Piero di Patean di Pieve di Soligo,

i vini di Mario Matio di Guia di Valdobbiadene (soprattutto il vin col fondo).


martedì 24 agosto 2021

Verso L'Europa delle scienze e della cultura : i vini Barichel di Ivan Geronazzo a Milano

 


Verso L'Europa delle scienze e della cultura a Milano. Ivan Geronazzo,nume tutelare dell'azienda agricola Barichel di Valdobbiadene, è stato invitato dai giornalisti di Borghi d'Europa a presentare i propri vini a Milano, all'Osteria della Stazione l'Originale, a fine settembre.


venerdì 2 luglio 2021

L'Europa delle scienze e della cultura a Milano : la prima settimana

 


Sono iniziate a Milano le giornate di informazione che Borghi d'Europa promuove per presentare

i territori che compongono la trama del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocini :

IAI-Iniziativa Adriatico Jonica ; Ente Friuli nel Mondo e Associazione per gli Italiani nel Mondo).


Tre sono i percorsi proposti :

  • il Friuli Venezia Giulia a Milano ( in collaborazione con l'Osteria della Stazione l'Originale di Gunnar Cautero ;

  • la presentazione degli otto Paesi Europei e delle otto regioni italiane della Regione Adriatico Jonica ;

  • la presentazione di luoghi, persone di Milano e della Lombardia.


Nella prima settimana all'Osteria della Stazione l'Originale sono stati ospitati i vini del Collio

( Korsic Wines di San Floriano del Collio e Villa Vasi di Tina e Gianluca Pelizzon di Gorizia).





Le iniziative in Calabria sono state ripercorse a Milano, con l'intervento di Sbunda,Panini di Calabria, che ha suggerito un percorso del gusto con aziende della filiera agroalimentare (oltre dieci le eccellenze degustate e raccontate).


I giornalisti di Borghi d'Europa hanno poi proposto i vini dell'OltrePò Pavese di Defilippi-Cantine i Gessi della località Oliva-Gessi, rinomata per la qualità dei vini bianchi da Riesling Renano e per le varie declinazioni di Pinot Nero.

VINI ASSAGGIATI ALL’OSTERIA DELLA STAZIONE A MILANO DURANTE L’INCONTRO SUL PROGETTO “EUROPA DELLE SCIENZE E DELLA CULTURA

 

I

 




Milano, 29 Giugno 2021- Durante l’importante incontro di presentazione del progetto “Europa delle scienze e della cultura” (patrocinato Iai- Iniziativa Adriatico Jonica), tenutosi nella tana del gusto friulana a Milano diretta da Gunnar Cautero, con la regia di Borghi d’Europa, sono stati assaggiati alcuni ottimi vini di diverse zone del Belpaese.

Si è parlato molto e se ne parlerà per molto di turismo sostenibile, che riguarda anche il settore vinicolo.

All’Osteria della Stazione l’Originale, nel momento più conviviale dell’incontro per la stampa, sono stati proposti piatti friulani di spessore, abbinati ai vini del Collio di Villa Vasi e di Korsic e dell’Oltrepò Pavese di Defilippi-Cantine i Gessi della località Oliva Gessi, rinomata per la qualità dei bianchi da Riesling Renano e per le varie declinazioni di Pinot Nero.

Di Defilippi è stato provato prima lo Spumante Metodo Classico Brut Rosè “Maria Cristina” 2019, affinato sui lieviti per 24 mesi e dotato di una beva incredibile, avvolgente e molto persistente e poi il Riesling Renano Igt 2019 “Fabbio”, che conferma la mineralità propria della zona di Oliva Gessi e dei sentori fruttati floreali molto spiccati, un bel bianco complesso.

Per il Collio di Villa Vasi, cantina goriziana diretta da Gianluca Pelizzon, è stato provato prima il Friulano Friuli isonzo Doc 2020, intenso e di carattere, con lieve retrogusto ammandorlato e poi il Collio Bianco Venezia Giulia Igt “Autocktona” da uve Friulano, Malvasia Istriana e Ribolla Gialla, un vino elegante, con un bouquet floreale e fruttato importante e al palato fresco e sapido.

Della cantina di Fabjan Korsic di San Floriano del Collio infine sono stati assaggiati il Friulano Doc Collio e il Collio Bianco da uve Friulano, Ribolla Gialla e Chardonnay (diversamente dall’Autoktona di Villa Vasi in cui si usa la Malvasia Istriana): il primo ricorda la Ponka (sottosuolo formato da marne ed arenarie) per la vitalità che esprime, un vino grintoso ed intenso, mentre il Collio Bianco si è rivelato molto fresco in bocca, con una bella rotondità e persistenza.

In alto i calici!

lunedì 8 marzo 2021

OLTREPO’ DI-VINO: LE VISITE ALLA TRATTORIA VECCHIA VALLE E ALLA CANTINA DEFILIPPI-I GESSI

 






Milano, 4 Marzo 2021- L’Oltrepò Pavese è una terra splendida, con una ricchezza e una tradizione enogastronomica varia ed eccellente, che si fonde con degli scorci collinari caratteristici.

Tutto ciò da la possibilità al turista enogastronomico in visita in Oltrepò di poter scegliere diverse opzioni, il cui minimo comun denominatore è la sicura qualità, sia per gli occhi che per il palato.

L’Italia del Gusto, approfittando di una giornata con bel tempo e della libertà negli spostamenti in questo difficile periodo, è tornata in Oltrepò, fermandosi in due posti che raccontano il territorio nei piatti e nei calici: parliamo della Trattoria Vecchia Valle di Lucia e Tino in Val Schizzola (nel comune di Borgo Priolo, scoperta e comunicata da tempo) e della Cantina Defillippi-I Gessi a Oliva Gessi.

Vecchia Valle si è confermata osteria del gusto locale in un contesto familiare e conviviale, una fucina di sapori netti e autentici, riconoscibili facilmente nei ravioli al brasato,nelle pappardelle al ragù di cinghiale o in antipasti come il cotechino con la polenta fumante per esempio. E poi i vini, cosi diversi e cosi rappresentativi del terroir locale: impossibile non citare gli Spumanti Metodo Classico di Pinot Nera, il Riesling Renano, la Bonarda, il Buttafuoco e il Pinot Nero fermo.

Esattamente sugli Spumanti Metodo Classico e sul Riesling Renano si è concentrata questa volta l’attenzione dell’Italia del Gusto, che dopo un lauto pranzo tipico da Vecchia Valle ha visitato la Cantina Defilippi-I Gessi presso Oliva Gessi.

Questa località gode di un panorama magnifico, nelle verdeggianti colline tra Casteggio e Montalto Pavese , dove tra i terreni calcareo-argillosi si posso trovare i gessi, fattore fondamentale nei Riesling.

La Cantina Defilippi coniuga perfettamente tradizione e innovazione; è giunta oggi alla quarta generazione coi due fratelli Federico e Alessandro, ma è nata nel 1907! Viene seguito ogni aspetto della produzione del vino, sin dalla vigna, in modo che il territorio sia assolutamente percepibile nnon solo nel Riesling, ma anche in ottimi Pinot Nero fermi e Spumanti, nella Croatina Vendemmia Tardiva,una vera chicca, in quella frizzante e nel Pinot Grigio.

L’accoglienza da Defilippi è un fattore vincente per il turista enogastronomico: hanno infatti un piccolo e curato agriturismo a Corvino San Quirico, nelle colline vicino alla cantina di produzione di Oliva Gessi ed un punto vendita alla Cascina Americana a Lungavilla.

Il piacere per gli occhi e il palato è assicurato recandosi in due belle realtà delle colline pavesi come la Trattoria Vecchia Valle e la Cantina Defilippi!

 

 

sabato 13 febbraio 2021

ABBINAMENTI CIBO-VINO: LA RIBOLLA GIALLA 2019 DI KOMJANC

 


 

Milano, 3 Febbraio 2021- A San Floriano del Collio (Go), alle pendici di una collina dove il panorama è davvero mozzafiato, sorge la Cantina Alessio Komjanc , realtà vitivinicola a conduzione interamente familiare, che si distingue per la qualità delle proprie etichette, tutte a carattere monovarietale, per precisa scelta di esaltare lo stupendo territorio locale.


Negli anni 2000 l’Azienda ha compiuto un processo di ristrutturazione e, grazie all’insediamento dei 4 figli di Alessio Komjanc si è maggiormente diversificata, in modo da poter seguire brillantemente tutta la filiera produttiva, partendo naturalmente dalla vigna.


I vini prodotti come detto sono monovarietali e rappresentativi del terroir locale: tra questi la Ribolla Gialla è uno dei grandi bianchi autoctoni del Collio Friulano e si presta benissimo a diversi abbinamenti col cibo.


L’Italia del Gusto ha condotto una degustazione mirata, testando la Ribolla Gialla 2019 di Komjanc: ne è risultato un vino dal colore paglierino tenue, con un bouquet fruttato e floreale molto bello e una freschezza e sapidità assolutamente percebili al palato, con una finezza elevata, viste le gradevoli note agrumate e una discreta persistenza. La struttura? Media, un vino non troppo corposo, ancora giovane.


Il piatto abbinato dall’Italia del Gusto con la Ribolla Gialla 2019 di Komjanc è stato un ottimo risotto alle zucchine, ma questa etichetta autcotona dalla beva immediata si sposa moto bene anche con minestre con le verdure di stagione, antipasti a base di funghi e con piatti di pesce bianco come il branzino e l’orata e con crostacei e molluschi, in virtù della sapidità della Ribolla stessa.



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venerdì 22 gennaio 2021

IL TAKE AWAY E IL DELIVERY DEL TUTTO ARTIGIANALE DELL’OSTERIA DELLA STAZIONE L’ORIGINALE A MILANO

 





4 chiacchiere tra Borghi d’Europa e Gunnar Cautero, nume tutelare dell’ottima Osteria specializzata in cucina friulana autentica


Milano, 14 Gennaio 2021- Siamo ad inizio 2021 e, nonostante la seconda ondata della pandemia Covid-19, Borghi d’Europa continua a lavorare alacremente per promuovere le tante eccellenze enogastronomiche e culturali del Belpaese.

La Redazione milanese di Borghi d’Europa si è recata alla nota e ottima Osteria della Stazione l’Originale, specializzata in cucina friulana autentica, per fare quattro chiacchiere con Gunnar Cautero, nume tutelare del locale di Via Popoli Uniti .

 L’incontro è stato molto utile sia per capire il momento attuale della ristorazione meneghina e nazionale, che sapere se è possibile bypassare o addirittura superare la crisi generata dalla pandemia.

Per Gunnar Cautero, l’intero comparto della ristorazione avrebbe dovuto usare questo periodo nero per riassettarsi e fare delle attente riflessioni, specialmente quei locali tipici (proprio come l’Osteria della Stazione) con gestione unica senza soci o catene in franchising/multiproprietà, soprattutto in tema di sprechi alimentari, che sono peggiori della crisi stessa.

Infatti, secondo un’italian style decisamente pessimo, solo pochi ristoratori hanno fatto effettivamente tali riflessioni, gettandosi così nello sconforto, in balia di una crisi nera.

Una mossa strategicamente giusta per poter continuare a lavorare e a proporre piatti di livello alla clientela, anche nelle fasce arancione e rossa,è stata quella di attuare il take away e il delivery a domicilio.

Gunnar Cautero propone il servizio di take away e delivery nel suo locale tipico, ma in veste molto artigianale: infatti ha dovuto allargare il menù, adattandolo al servizio consegna (la parte delivery la fa lui di persona senza l’ausilio delle famose app),in modo che il cliente si ritrovi a casa pietanze succulente così come al tavolo e, se consegnate durante il pomeriggio per la sera, con la possibilità di poter riscaldare il piatto scelto, senza perdere nulla in termini di qualità.

La Clientela, vecchia e nuova, smaniosa di poter gustare diverse prelibatezze, apprezza particolarmente il Frico totalmente friulano, che ha esordito per l’asporto il 13 Dicembre 2020, l’Arista di Mangaliza (tipologia di maiale ungherese allevata a Cividale del Friuli da cui si ricavano salumi strepitosi) e gli Cjarsons al Greiser Zahre (formaggio di malga alle erbe di Sauris) con salsa al topinambur e dragoncello.

Di certo non dev’essere stato facile per lo Staff dell’Osteria della Stazione riorganizzare completamente il lavoro, focalizzandosi sull’asporto di qualità, va fatto pertanto un plauso per la reazione avuta in un momento buio e triste per tutto il settore, con la speranza che il 2021 abbia veramente una svolta positiva!