sabato 22 giugno 2024

Dossier Grecia - La produzione dell'Olio d'Oliva

 

La produzione dell’olio d’oliva nell’antica Grecia e Roma era un processo artigianale che richiedeva grande attenzione e precisione. Le olive erano coltivate con cura, e il periodo di raccolta, in genere tra settembre e novembre, rappresentava un momento cruciale nell’anno agricolo.





Una volta raccolte, le olive venivano portate ai frantoi, dove iniziava il processo di estrazione dell’olio. Questo passaggio coinvolgeva solitamente l’uso di macine di pietra azionate da uomini o animali. Le olive venivano schiacciate o macinate per ottenere una pasta. Questa pasta veniva poi pressata per separare l’olio dall’acqua e dalla polpa. Il risultato era un olio d’oliva di alta qualità, caratterizzato da un colore dorato e un sapore ricco.


La qualità dell’olio d’oliva era un aspetto essenziale, e venivano adottati rigorosi standard di produzione per garantirne la purezza e la freschezza. L’olio d’oliva di alta qualità era molto apprezzato e spesso riservato per le occasioni speciali.


Il commercio dell’olio d’oliva era una parte significativa dell’economia delle civiltà greche e romane. L’olio veniva trasportato su lunghe distanze attraverso rotte commerciali terrestri e marittime. I commercianti che gestivano l’olio d’oliva erano considerati parte integrante del mondo commerciale dell’epoca.

venerdì 21 giugno 2024

Dossier Grecia - L'Olio d'Oliva nell'economia della Grecia antica ; Il suo simbolismo

 

Oltre a essere utilizzato per scopi alimentari, culturali e pratici, l’olio d’oliva aveva un ruolo significativo nell’economia delle civiltà greche e romane. La produzione dell’olio d’oliva era un’industria importante e un pilastro dell’agricoltura.





Nel mondo greco, la produzione dell’olio d’oliva era ampiamente diffusa nelle regioni mediterranee, come la Grecia continentale, la Sicilia e la Spagna. La qualità dell’olio d’oliva era altamente apprezzata, e il suo commercio era un’importante fonte di ricchezza. Le olive venivano raccolte manualmente o mediante l’uso di astucci, e il loro olio veniva estratto in frantoi che utilizzavano macine di pietra o torchi. La produzione di olio d’oliva richiedeva tempo e dedizione, ma i frutti di questo lavoro erano altamente desiderati e ricercati.

Nelle antiche civiltà greche e romane, l’olio d’oliva non era solo un elemento culinario di base, ma rappresentava un simbolo di significato profondo. La sua presenza era evidente in vari aspetti della vita, tra cui cerimonie religiose, rituali di purificazione e celebrazioni.


Un aspetto fondamentale del simbolismo dell’olio d’oliva riguardava la sua associazione con le divinità. Gli antichi Greci credevano che l’olivo fosse un dono della dea Atena, la protettrice di Atene. L’olio d’oliva era quindi considerato un dono degli dèi, un segno della loro benevolenza verso l’umanità. Questa connessione tra l’olio d’oliva e le divinità contribuiva a enfatizzarne l’importanza nelle cerimonie religiose.


Nelle cerimonie di purificazione, l’olio d’oliva era spesso utilizzato per ungere le persone o gli oggetti sacri. Questo atto rappresentava la purificazione sia fisica che spirituale, poiché l’olio d’oliva era considerato un elemento purificante. Nelle feste religiose e nei riti di passaggio, l’olio d’oliva svolgeva un ruolo centrale, simboleggiando la transizione e la protezione divina.


giovedì 20 giugno 2024

Borghi d'Europa e la rete del BUON EVENTO (giugno 2024-dicembre 2025) a Torviscosa - Il Patrocinio della IAI (Iniziativa Adriatico Ionica)



Con la scelta degli 80 Borghi per il progetto 'Borghi d'Europa e la collaborazione informativa con il Parlamento Europeo', prende forma l'iniziativa di rete che caratterizzerà la storia e le storie del prossimo quinquennio.


Nel lontano 1991 l'Associazione l'Altratavola (che oggi è parte integrante di Borghi d'Europa), aveva coniato, sotto il Patrocinio della rivista L'Etichetta diretta da Luigi Veronelli, una rete di luoghi del desiderio, di indirizzi di gola, denominata 'la rete del Buon Evento'.


Si è deciso di riattivare la rete, sviluppando fino a dicembre del 2025 temi culturali e percorsi del gusto che portano ad incrociare le storie e le esperienze degli 80 Borghi selezionati.


Per quanto riguarda i Percorsi del Gusto, verranno sviluppati all'interno dello storico progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI -Iniziativa adriatico ionica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica).


I Borghi della Storia, Città e Borghi di Fondazione : Torviscosa





Uno dei temi al centro del Percorso I Borghi della Storia riguarda le Città e i Borghi di Fondazione.Torviscosa è stata inserita nella rete e verrà 'letta' secondo le diverse chiavi di lettura dei Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa.


Una lettura che valorizzerà gli aspetti urbanistici ed architettonici, ma che saprà soffermarsi anche sulla storia antica (la Via Annia), sui Percorsi della Fede ( la Chiesa dell'Immacolata Concezione, che si trova all'interno del cimitero di Malisana, con affreschi del XIV secolo), sui Percorsi del Gusto, nel ricordo del grande giornalista ed enogastronomo Luigi Veronelli.


La Civica Amministrazione di Torviscosa ha concesso il Patrocinio al Progetto con deliberazione della Giunta comunale guidata dal Sindaco Enrico Monticolo, in data 15 giugno 2024.

Il borgo di fondazione dell'Emilia Romagna con cui Torviscoa verrà interfacciata è Tresigallo.


I Percorsi del Gusto


Borghi d'Europa valorizza soprattutto le piccole produzioni locali, seguendo un filo che

da oltre quindici anni, unisce le Terre e le Comunità europee.




Giusto in Piazza a Torviscosa, fermatevi pure al Bar ai Portici, da Sina.

Una simpatia prorompente, un entusiasmo per il proprio Paese e per la propria professione

che hanno il sapore del buono.

Il locale è decisamente vintage ( forse, una allusione scherzosa agli avventori....) e ha l'aspetto

dei bei tempi andati.

Colazioni, buona scelta di vini (reincontriamo, con grande piacere, i vini dell'Azienda Agricola Bortolusso di Carlino), stuzzicheria, dei tavoli dove (finalmente !), non è bandita la comunicazione diretta e sincera.