La produzione dell’olio d’oliva nell’antica Grecia e Roma era un processo artigianale che richiedeva grande attenzione e precisione. Le olive erano coltivate con cura, e il periodo di raccolta, in genere tra settembre e novembre, rappresentava un momento cruciale nell’anno agricolo.
Una volta raccolte, le olive venivano portate ai frantoi, dove iniziava il processo di estrazione dell’olio. Questo passaggio coinvolgeva solitamente l’uso di macine di pietra azionate da uomini o animali. Le olive venivano schiacciate o macinate per ottenere una pasta. Questa pasta veniva poi pressata per separare l’olio dall’acqua e dalla polpa. Il risultato era un olio d’oliva di alta qualità, caratterizzato da un colore dorato e un sapore ricco.
La qualità dell’olio d’oliva era un aspetto essenziale, e venivano adottati rigorosi standard di produzione per garantirne la purezza e la freschezza. L’olio d’oliva di alta qualità era molto apprezzato e spesso riservato per le occasioni speciali.
Il commercio dell’olio d’oliva era una parte significativa dell’economia delle civiltà greche e romane. L’olio veniva trasportato su lunghe distanze attraverso rotte commerciali terrestri e marittime. I commercianti che gestivano l’olio d’oliva erano considerati parte integrante del mondo commerciale dell’epoca.
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